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  • Immagine del redattoreLeonardo Mattiello

FOCUS SULLA APNEA OSTRUTTIVA NOTTURNA (OSA) E LE SUE COMPLICAZIONI


Sempre più frequentemente sento parlare di sonno disturbato, risvegli notturni, apnee notturne e russa mento; una delle principali patologie del sonno è la cosidetta Apnea Ostruttiva Notturna (OSA).

L’apnea ostruttiva notturna è una condizione clinica cronica molto diffusa caratterizzata dal ricorrere, durante il sonno, di episodi ciclici di ostruzione completa (apnea) o parziale (ipopnea) delle vie aeree superiori per più di 10 secondi, con persistenza dei movimenti toraco- addominali.

L’assenza o riduzione del flusso oro-nasale determina un calo di ossigeno (4-3 % del valore basale). Al termine degli eventi si verificano risvegli, definiti “arousal elettroencefalografici” (alterazione della struttura del sonno) ed “arousal autonomici” (attivazione del sistema simpatico con temporaneo aumento della pressione arteriosa e frequente tachicardia). La prevalenza di OSA nella popolazione adulta generale è del 24% della popolazione, circa il 20-30% dei maschi e tra il 10 e 15% nelle donne; in Italia si stima che i pazienti affetti da OSA necessitanti di terapia siano circa di un milioneseicentomila.Quando l’OSA si associa la sonnolenza diurna soggettiva ed altri sintomi questa viene definita OSAS (sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno (OSAS).

La divisione generale dei principali sintomi si divide in:

-sintomi notturni: russa mento abituale e persistente, pause respiratorie nel sonno riferite dal partner, risvegli con sensazione di soffocamento, sonno agitato con numerosi movimenti, poluria (grande produzione di urine).

-sintomi diurni: sonnolenza, valutata con questionari ad hoc, cefalea, secchezza delle fauci e sensazione di sonno non riposante, astenia, modificazione del tono dell’umore in senso depressivo come disturbi della memoria, difficoltà di concentrazione, irritabilità, perdita di interessi, calo della libido, modificazioni delle abitudini di vita e peggioramento della vita di coppia.

I fattori di rischio si dividono in fattori propriamente identificati e fattori potenziali. I fattori di rischio propriamente identificati:

-età: in prevalenza dalla giovane età all’età adulta fino ai 60-70 anni

-sesso: due o tre volte più frequente nei maschi rispetto alle femmine

-obesità: in entrambi i sessi aumentando progressivamente con l’aumento dell’indice di massa corporea e dei marcatori associati come la circonferenza del collo e il rapporto vita-fianchi.

-anomalie cranio facciali e delle vie aeree superiori: anomalie dei tessuti molli cranio facciali e delle vie aeree superiori aumentano la probabilità di sviluppare questa patologia; ad esempio l’anormale o mandibolare, un’ampia base cranio facciale, ipertrofia tonsillare e ipertrofia adenoidea.

I fattori di rischio potenziali invece includono:

-congestione nasale: aumenta la resistenza all’ingresso di aria dovuta ad una minore pervietà nasale.

-fumo: ne aumenta il rischio e ne aggrava i sintomi se preesistenti.

-menopausa: aumenta il rischio soprattutto se vi è un contemporaneo aumento del BMI

-storia familiare: potrebbe esserci una predisposizione genetica attraverso diversi fattori anatofisiologici come ad esempio la struttura craniofacciale.

L’OSA è una patologia molto seria, poco conosciuta e sinceramente sottovalutata. Considerato che negli ultimi anni la medicina dedica sempre più attenzione all’argomento sarà sicuramente corretto dedicare anche per l’allenamento una maggiore attenzione per limitare o curare questa sindrome, in certi casi, se necessario il medico potrà utilizzare terapie specifiche come pressione delle vie aeree dispositivi intra-orali e o nasali ed infine si può ricorrere alla chirurgia.

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