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  • Immagine del redattoreLeonardo Mattiello

ATTIVITA’ FISICA E RITARDO MENTALE IN ETA’ EVOLUTIVA: EVIDENZE SCIENTIFICHE E BUONE PRASSI


Per ritardo mentale o insufficienza mentale s’intendono tutte quelle sindromi dovute a cause organiche che hanno agito nel periodo prenatale, perinatale o postnatale, che determinano un incompleto ed insufficiente sviluppo delle capacità intellettive, tale che l’individuo presenta una limitata capacità ad adattarsi all’ambiente circostante in maniera efficiente ed armoniosa.

Le cause del ritardo mentale possono essere suddivise nelle seguenti categorie:

-cause sconosciute

-traumi pre e post-natali

-infezioni congenite e post-natali

-anomalie cromosomiche

-anomalie genetiche e disturbi del metabolismo ereditari

-cause di origine metabolica

La classificazione dell’OMS evidenziava cinque categorie di ritardo mentale:

-i soggetti Borderline, con QI compreso fra 70 e 80, che sono individui con capacità intellettive ai limiti della norma

-i ritardati mentali lievi, con QI compreso fra 50 e 70, indicati come soggetti educabili ed inseribili nel lavoro

-i ritardati mentali di medio grado, con QI compreso fra 30 e 50, definiti “addestrabili” in quanto in grado di raggiungere una certa autonomia se opportunamente assistiti

-i ritardati mentali gravi, con QI compreso fra 20 e 30, che vanno sempre aiutati e che risultano costantemente dipendenti dall’ambiente umano

-i ritardati mentali gravissimi o profondi, con QI inferiori a 20, che risultano necessitanti di sorveglianza continua.

Esistono tre gruppi d’individui con ritardo mentale:

-organici

-ambientali

-indifferenziati

I ritardi mentali “ambientali”, al contrario, rappresentano circa il 75% del totale di tali soggetti e si contraddistinguono per l’assenza di un danno biologico diagnosticato, per l’appartenenza ad ambienti socio-culturali deprivati, per la possibilità di condurre un’esistenza indipendente come adulti, se ricevono alcuni aiuti soprattutto di natura educativa.

La persona è definita come affetta da ritardo mentale in base ai seguenti tre criteri:

-quando il QI è inferiore a 70

-quando esistono limiti significativi in due o più aree di abilità di adattamento

-quando queste condizioni si manifestano prima di 18 anni

Fra i deficit intellettivi e relazionali che si riscontrano più frequentemente e le patologie annesse ricordiamo:

-sindrome di Down

-autismo

-disturbi sensoriali

-disturbi motori cerebrali

-insufficienze mentali

-turbe caratteriali

-patologie del comportamento

-difetti cardiaci

-ritardi psicomotori

La classificazione dei ritardi mentali è basata sulla valutazione del quoziente intellettivo (QI), calcolato mediante test psicologici standardizzati.

Fra i problemi fisici associati al ritardo mentale la lassità legamentosa e l’ipotonia muscolare sempre si connettono con la Sindrome di Down e condizionato sia il raggiungimento delle principali tappe evolutive che l’acquisizione dei cosiddetti prerequisiti funzionali del movimento.

Il bambino con ritardo mentale presenta anche serie difficoltà nell’elaborazione dello schema corporeo e delle relazioni spazio-temporali, per cui manifesta l’incapacità di programmare il movimento in corrette sequenze da svilupparsi nello spazio e nel tempo.

L’intervento educativo va sempre individualizzato e programmato, in quanto il grado di ritardo mentale e il grado di recupero variano di soggetto in soggetto. Pertanto il programma, soprattutto nelle prime fasi, deve essere strettamente individuale e basato sulla valutazione dei profili funzionali di ciascun bambino. L’obiettivo è la normalizzazione o almeno il massimo sviluppo del potenziale residuo, anche se acquisito in un tempo medio-lungo.

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